Quando penso alla parola “pianeta” non mi viene in mente solo l’ecosistema globale terrestre e i vari protocolli istituiti dai governi, abbastanza goffamente, per tutelarlo. Mi viene in mente un’idea più astratta, avente a che fare con una sorta di metafora: tutto ciò che mi riguarda e che non conosco.
Ogni giorno dovremmo imporci la conoscenza creativa di qualcosa che del nostro pianeta non conosciamo direttamente. Non è una banale questione di viaggi o escursioni: la maggior parte dei turisti fugge semplicemente dalla quotidianità. Si tratta invece di conoscere mondi nuovi che possono integrarsi con il nostro, come in una sorta di confederazione planetaria di fantascientifica memoria.
Un invito a partire. Senza dimenticare il pranzo…